Bisnipote di Luigi XIV, fu appellato Bien Aimé ed inoltre si dice che sia stato il più bello in assoluto.
Senza alcun dubbio queste sue peculiarità ne fecero il sovrano con il maggior numero di favorite.
Salì al trono a soli 5 anni e fino ai 16 (che a quel tempo era la maggiore età) la Francia fu governata dallo zio, il Duca d’Orleàns.
Uomo con un carattere particolare, taciturno, ossessivamente attratto dalla morte e dai paramenti funebri, spesso quando col suo seguito, al ritorno dalla caccia da Marly o da Fontainebleau, incrociava un corteo funebre, si fermava a chiedere chi fosse il defunto e per quale motivo fosse morto. Molte volte si sentiva rispondere di fame e stenti, ragion per cui si diede molto da fare per i meno abbienti e per i poveri.
E’ molto probabile che questa sua fissazione fosse dettata dal fatto che fin da piccolo fu colpito da varie tragedie, come la morte dei genitori e di alcuni zii.
Morì di vaiolo nel 1774 e, come il bisnonno, fu sepolto nell’abbazia di Saint Denis.
Fu però l’unico sovrano ad essere tumulato col suo cuore dal momento che il corpo, dopo la morte, andò subito in putrefazione.
I SUOI AMORI PIU’ FAMOSI
– La Contessa Louise de Mailly
Fu presentata al Re dal suo tutore, il Cardinale Fleury, e dai suoi valletti di camera Bachelier e Le Bel. Da tempo ormai la Regina Maria Leszczynska aveva chiuso i rapporti con il sovrano poiché era una donna molto pia, oltre ad essere ripetutamente incinta.
Madame de Mailly non era una bellezza, ma compensava con dolcezza e riservatezza. Non aveva ambizioni e non volle mai nulla dal Re: ne era seriamente innamorata.
Per contro, le sue sorelle non vedevano l’ora di godere della stessa fortuna di Louise ed insistevano per essere portate a corte. La contessa accontentò la minore, Mademoiselle de Nesle, che, essendo giovanissima, bella e ardita, catturò l’attenzione del sovrano finendo nel suo letto.
Presto, però, rimase incinta costringendo Luigi XV a darla in sposa al marchese de Vintimille. Madame de Mailly tornò al suo posto, ma ancora per poco.
Nel 1742 la corte fu movimentata delle altre tre sorelle della contessa che, dopo il matrimonio di Mademoiselle de Nesle, stava scivolando nella noia. Le ultime due più giovani: Madame de Flavancourt e Madame de la Tournelle colpirono subito Luigi XV senza che questi fosse ricambiato: Madame de Flavancourt era infatti sposata ad un uomo estremamente geloso e il cuore di Madame de la Tournelle apparteneva al duca d’Agenois.
Il duca de Richelieu mirava a dare una favorita al re e vide subito che quest’ultima aveva tutte le qualità necessarie per far divertire il sovrano. L’unico problema era rappresentato dal duca d’Agenois che, per affari di Stato, venne spedito lontano.
Non fu facile però convincere Madame de la Tournelle, che si fece desiderare a lungo e volle dettare delle condizioni:
1) l’ufficializzazione del suo stato di favorita (che non era stato concesso neppure a Louise);
2) ricevere il Re solo nei suoi appartamenti;
3) l’allontanamento definitivo della precedente amante, (sua sorella).
Il re acconsentì e nel 1743 il re le donò il ducato di Chateauroux. Queste conquiste fecero di lei una donna estremamente altezzosa e, nella Versailles dell’epoca, riuscì a crearsi moltissimi nemici.
Madame de Chateauroux non ebbe vita lunga. Morì avvelenata in preda ad atroci sofferenze. Si dice addirittura che il suo corpo fu dilaniato da alcuni cani randagi mentre veniva accompagnato al cimitero.
– Jeanne Antoinette Poisson Le Normand d’Etiolles, Marchesa de Pompadour
Sicuramente la favorita più importante nella vita del sovrano.
Nacque da una famiglia borghese, non nobile, e questo fu il suo marchio per tutta la vita. Fin da piccola fu iniziata all’idea che sarebbe divenuta la favorita del Re ed educata dalla madre e dal patrigno proprio per supportare al meglio questo ruolo, arrivando a soprannominarla Reinette (reginetta).
Donna bellissima, incontrò per la prima volta il sovrano ad una battuta di caccia nella foresta di Sénart. Qui, per farsi notare dal Re, guidò il suo calesse da sola a briglia sciolta. Così Luigi XV non ebbe pace finchè non riuscì a sapere chi fosse quella splendida dama che le era comparsa davanti e fulmineamente svanita.
Rivide il Re ad una festa in maschera all’Hotel de Ville a Parigi. Lei, vestita da Diana, dea della caccia, si presentò dinanzi al re e gli puntò una freccia al cuore. Fu subito amore e Jeanne-Antoniette divenne la favorita ufficiale.
Venne presentata a corte con una cerimonia ufficiale il 14 settembre 1745 e la Principessa Palatina fu sua testimone.
Purtroppo la Marchesa soffriva di frigidità e non riusciva sempre ad essere all’altezza di soddisfare le prestazioni del Re che, al contrario, era estremamente focoso.
Ovviamente fu aiutata a superare questo inconveniente dalla sua gioventù, ma non appena gli anni cominciarono a segnarle leggermente il viso e si fecero sentire i primi sintomi della tubercolosi, il Re iniziò a tradirla, pur nutrendo per lei un grande amore.
Un diversivo degno di nota è stata l’avventura con una ragazza irlandese, attrice di teatro, che visto l’interesse che il re nutriva per lei, si montò la testa e per un po’ si convinse di essere in grando di soppiantare la favorita ufficiale. Il suo nome era Luise O’Murphy, soprannominata La Morphise
Era una ragazza giovane e molto bella, con i capelli rossi e tanto procace da interessare il sovrano. Il re però si stancò presto, poiché lei stava diventando troppo sfacciata e superba. Nonostante ciò, Luise O’Murphy ebbe un figlio che, in seguito, sparì con lei.
Uno dei successi della Marchesa de Pompadour fu quello di essere stata in grando di instaurare nel re, oltre che l’amore, soprattutto un sentimento di grande amicizia e fiducia. Prendeva regolarmente parte alle riunioni di consiglio con i ministri a fianco del sovrano e riuscì a risolvere con la sua grazia ed intelligenza, numerose questioni politiche: fu lei l’artefice del progetto di maritare il delfino con la Principessa Maria Antonietta d’Austria.
Ebbe due figli, entrambi dal marito, anche se avrebbe voluto averne dal sovrano: il primo morì dopo pochi mesi; la seconda, Alexandrine, morì di peritonite all’età di dieci anni..
Il 15 aprile 1764, a causa del suo male, terminò la sua esistenza in vita lasciando nel re un grande vuoto. Luigi XV non aveva perso tanto un’amate quanto un’amica ed un valido consigliere.
– Jeanne Bécu Beauvernier, Contessa du Barry
Luigi XV conobbe questa ragazza all’età di 59 anni.
Lei era una borghese iniziata alla prostituzione dalla madre. Il suo protettore, Jean du Barry, la spinse nel letto di molti nobili fino ad arrivare a quello del sovrano.
Il re, che dopo la Marchesa de Pompadour non aveva avuto altre amanti ufficiali, se ne innamorò per la gioventù e per nostalgia. Volle fortemente che lei andasse a Versailles. Jeanne però non era sposata ad alcun nobile, nè lei stessa era di sangue blu, e questa condizione non permetteva l’ammissione a corte. L’impasse venne comunque risolto dal protettore di Jeanne. Egli era infatti discendente di una famiglia nobile e fece sposare Jeanne a suo fratello Guillaume.
Con questo matrimonio di comodo, Jeanne divenne Madame du Barry ed ebbe il titolo di cui aveva bisogno.
La sua presentazione a corte avvenne tra lo sgomento e gli sguardi pieni di rabbia e vergogna di tutti. In seguito le fu attribuito il titolo di Contessa.
Jeanne aveva molti nemici, tra cui il primo ministro, il Duca de Choiseul e sua sorella, la Duchessa di Gramont ma solo perchè quest’ultima aspirava a divenire l’amate ufficiale del re, prima di lei. Il risentimento che provavano per lei costò ad entrambi l’esilio da Versailles.
Il suo stato di intoccabilità durò fino alla morte di Luigi XV. Fu allontanata da Versailles ed esiliata nel suo castello di Louvenciennes, mentre Jean du Barry fu incarcerato.
Jeanne divenne così la Signora di Louvenciennes: le furono confiscati buona parte dei suoi possedimenti, ma i suoi suoi gioielli le furono lasciati e addirittura il nuovo sovrano, Luigi XVI, dispose affinché le venisse assegnata una rendita fissa al mese.
Nessuno, nella sua Louvenciennes, soffrì mai di fame e povertà: lei si diede sempre da fare per curare i feriti e sfamare i poveri, ma questa sua generosità non le salvò la vita: durante la Rivoluzione Francese fu accusata di aver protetto dei nobili in fuga e venduto i suoi gioielli per finanziare una rivolta dei monarchici.
Venne così incarcerata e ghigliottinata il giorno 8 dicembre 1793.
Anche Jean du Barry seguì la stessa sorte. Pochi mesi dopo venne giustiziata Maria Antonietta.